Dante in arte

Il testo e l’immagine che seguono integrano e arricchiscono anche con notizie curiose la scheda che correda l’opera dallo stesso titolo esposta alla mostra “Dante in arte. Interpretazioni dantesche contemporanee: viaggio grafico nell’oltretomba” (Centro Trevi - TREVILAB, Bolzano, 30.09-28.10.2021). L'approfondimento è fruibile dalla mostra attraverso il codice QR.

John Boydel da Joshua Reynolds, Ugolino della Gherardesca

BRUNO GORLATO
IL CONTE UGOLINO

Dante aveva già visto in lontananza due dannati immersi nel ghiaccio, uno dei quali addentava la nuca dell’altro. Si tratta di due personaggi storici: il conte Ugolino della Gherardesca (1210- 1289) e l’arcivescovo Ruggieri di Pisa, entrambi legati alle vicende della città. Il conte di origine ghibellina si era alleato con i guelfi, forse per interesse e forse per questo considerato traditore, mentre tutti gli avversari si erano coalizzati con l’arcivescovo. In seguito ad una rivolta popolare il conte fu catturato e rinchiuso in una torre; secondo la versione di Dante invece Ugolino fu catturato con l’inganno da Ruggieri, con i suoi figli e ne conseguì per tutti l’atroce morte per fame e per sete. Si tratta di un momento descrittivo altamente drammatico: i figli addirittura gli si offrono come cibo e lui non può far altro che assistere nei giorni successivi alla loro fine e al moltiplicarsi del dolore, finché la morte non lo soccorre.
Nell’ Inferno, persa ormai per sempre la sua umanità, si vendica sul traditore rodendogli il teschio. 

L’immagine è esente da diritti e di pubblico dominio