Il testo e l’immagine che seguono integrano e arricchiscono anche con notizie curiose la scheda che correda l’opera dallo stesso titolo esposta alla mostra “Dante in arte. Interpretazioni dantesche contemporanee: viaggio grafico nell’oltretomba” (Centro Trevi - TREVILAB, Bolzano, 30.09-28.10.2021). L'approfondimento è fruibile dalla mostra attraverso il codice QR.
Nel libro della Genesi si racconta che Giacobbe si recò da suo zio Labano per cercare moglie tra le sue due figlie. Giacobbe si innamorò di Rachele e la chiese in sposa, ma nella notte della cerimonia il padre scambiò le figlie e Giacobbe si trovò a sposare Lia che era tutt’altro che avvenente, mentre al contrario lo era Rachele, bella di forme e di aspetto. Dopo la morte di Lia che gli diede sei figli, Giacobbe sposò Rachele.
Quest’ultima a sua volta gli diede due figli che furono due dei progenitori delle tribù d’Israele, il primo Giuseppe e il secondo Beniamino, morendo però di parto.
Nella presentazione che Dante fa rispettivamente di Lia e Rachele, la prima rappresenta la vita attiva e la seconda la vita contemplativa. Dante non entra nel dibattito di quale sia meglio rispetto all’altra, ma mette in evidenza come Lia, la meno bella anzi descritta come cisposa (con gli occhi appiccicati come con la congiuntivite) acquisti bellezza e leggiadria nel suo intrecciare corone di fiori.
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