CalendaDante … GENNAIO
1 Gennaio
Il 1° gennaio 1449 nasce a Firenze Lorenzo de’ Medici, una delle figure più significative del Rinascimento italiano.
Il Magnifico recepisce dalla Commedia vari spunti che rielabora per i propri scopi filosofico-politici con l’intento di instaurare una nuova «età aurea» fiorentina.
Nell’immagine accanto: Bronzino, Ritratto di Lorenzo de’ Medici, 1555 circa,
Galleria degli Uffizi, Firenze.
5 Gennaio
Il 5 gennaio 2017 muore, a Roma, Tullio De Mauro, linguista, docente universitario e saggista. Il professore Tullio De Mauro introduce in Italia gli studi linguistici, facendone di fatto una disciplina autonoma. Nel suo saggio Parole di giorni lontani testimonia che dalla mamma aveva imparato i versi di Dante che glieli proponeva come giochi utili per leggere la realtà. Tullio De Mauro è stato uno dei nostri maggiori linguistici che ha letto e studiato l’orizzonte linguistico che nelle sue pagine e nei suoi studi diventa anche storia culturale e politica.
La lingua ch’io parlai fu tutta spenta
Opera naturale è ch’uom favella;
ma così o così, natura lascia
poi fare a voi secondo che v’abbella.
(Paradiso XXVI, 124.130-132)
9 Gennaio
Il 9 gennaio 2004 muore il filosofo e giurista Norberto Bobbio.
Norberto Bobbio viene considerato «il massimo teorico del diritto e il massimo filosofo [italiano] della politica […] della seconda metà del Novecento». Nel suo scritto Le ragioni della tolleranza (in L’età dei diritti, 1992) fa riferimento a Dante e alla Commedia.
Ricordiamo che il sommo poeta nella Divina Commedia dedica agli eretici un intero girone (nel sesto cerchio).
11 Gennaio
L’11 gennaio 1945 muore la poetessa e scrittrice Ada Negri.
È la prima donna a fare il suo ingresso nell’Accademia d’Italia.
Amava la poesia e soprattutto la Commedia di Dante al punto da rimanerne intensamente coinvolta.
L’amore per la Commedia l’aiuta ad allargare lo sguardo da una condizione individuale ad una di carattere universale.
16 Gennaio
Il 16 gennaio 1749 nasce Vittorio Alfieri, uno dei più importanti poeti tragici del Settecento.
Dante Alighieri fu tra i primi autori sui quali Vittorio Alfieri iniziò la sua rieducazione linguistica e letteraria
(Vita, Episodio IV 1, 1775).
L’attenzione dell’Alfieri si posa sulle invettive, sulle notazioni psicologiche, sulla creatività linguistica. Datato al 1783 è il sonetto O gran padre Alighier, se dal ciel miri.
Nel trattato Del principe e delle lettere Dante Alighieri è più volte richiamato come esempio di poeta grandissimo perché libero.
20 Gennaio
Il 20 gennaio 1320 Dante Alighieri è a Verona, per la seduta accademica, da cui trae occasione per scrivere la Quaestio o Quaestio de aqua et terra.
La Questio è una delle opere del corpus dantesco di cui si è dibattuta più a lungo, e più accesamente, l’autenticità. Venne inclusa dall’illustre professore e dantista Michele Barbi nell’edizione de Le Opere di Dante del 1921, in previsione dei festeggiamenti in occasione del seicentenario della morte del Sommo Poeta.
Dante rappresenta l’espressione più sintetica della cultura medievale ma allo stesso tempo la sua poetica e poesia rappresenta la «fondazione di un nuovo mondo letterario e linguistico che fa irrompere nella sua poesia la consapevolezza della realtà e della storia» (Ferroni Giulio).
L’acqua che vedi non surge di vena / che ristori vapor che gel converta, / come fiume ch’acquista e perde lena; / ma esce di fontana salda e certa, / che tanto dal voler di Dio riprende, / quant’ella versa da due parti aperta.
Purgatorio, XXVIII, 121-126
22 Gennaio
Il 22 gennaio 1891 nasce Antonio Gramsci, un filosofo, uno scrittore e un politico italiano.
Dante è un autore indispensabile per Gramsci recluso. La richiesta di poter avere in carcere «una Divina Commedia di pochi soldi» compare subito dopo l’arresto, nella famosa Lettera dal carcere n. 1 dell’autunno 1926, indirizzata alla «Gentilissima signora» Clara, sua padrona di casa a Roma: lettera sequestrata dalla polizia fascista.
Infine ricordiamo i letterari Quaderni del carcere ove vi è la «nota dantesca» sul Canto X dell’Inferno, «il canto degli eretici» (Q 4, 78-88).
«O Tosco che per la città del foco vivo ten vai così parlando onesto,
[…]
Vedi là Farinata che s’è dritto:
da la cintola in sù tutto ’l vedrai».
(Inferno, X, 22-23; 32-33)
27 Gennaio
Il 27 gennaio 1302 Dante,
non essendosi presentato davanti al podestà, la sua contumacia fu ritenuta ammissione di colpa e di conseguenza condannato al pagamento di cinquemila fiorini piccoli entro tre giorni, a due anni di confino e all’esclusione perpetua dai pubblici uffici.
Questa sentenza non presentò alcuna prova delle accuse di baratteria, di guadagni illeciti, di frode verso l’erario e di aver provocato la scissione con Pistoia e si fondava solo su informazioni pervenute al podestà e al suo ufficio. A completamento, va ribadito come le accuse non indicarono chiaramente a chi andasse attribuita la responsabilità dei reati: oltre a Dante si citarono tre Priori.
Luca Signorelli,
Dante Alighieri,
affresco,
Cappella di san Brizio,
Orvieto
28 Gennaio
Il 28 gennaio 1972 muore il giornalista e scrittore Dino Buzzati. Un autore che sviluppa una propria inconfondibile scrittura fantastica espressa ne Il deserto dei Tartari (1940) fino all’ultimo racconto lungo Viaggio agli inferni del secolo. Impossibile leggere il testo di Buzzati senza pensare a quel grandioso poema che ha fondato nella cultura occidentale il concetto stesso dell’Inferno, la Commedia di Dante e specialmente in questo caso, la cantica dell’Inferno. Come in Dante, anche in Buzzati il viaggio è quello del proprio Io, dello scrittore stesso, nelle viscere della terra.
31 Gennaio
Il 31 gennaio 1854 muore a Torino Silvio Pellico. La sua vita e le sue opere rappresentano, in modo esemplare, i caratteri del primo Romanticismo italiano. Grande amico di Ugo Foscolo Silvio Pellico si sofferma in veste critica più volte sul Sommo Poeta.
Nel giugno 1815 Silvio Pellico scrive una tragedia politica, il cui argomento era Dante con «la sua influenza nella Repubblica di Firenze, i partiti de’ Bianchi e de’ Neri, l’arrivo di Carlo di Valois in Firenze e l’esilio del poeta» ma un mese dopo, pur avendola portata a termine, l’abbandona per un nuovo tema, e non la riprende più.
Nel 1837 pubblica la cantica La morte di Dante, un documento prezioso delle idee intorno alla figura e al mondo di Dante dell’ultimo Pellico.